Ricordando Rolando Toro, pedagogo

Oggi è giorno di festa per il mondo della Biodanza che celebra la nascita di Rolando Toro 97 anni fa.

Oggi mi piace ricordarlo come lo straordinario educatore che fu, aiutandoci ad attualizzare le nostre potenzialità.
Ricordo l’entusiasmo di Rolando arrivando alla sala gremita di partecipanti. Un entusiasmo genuino, che ha sempre conservato. Mai una volta che lo abbia visto arrivare pensieroso, adombrato, arrabbiato.
“… sorse il desiderio di formare piccoli gruppi per danzare, cantare e incontrarsi con la musica. La Biodanza era così, e continua a essere, un modo di convivenza con la bellezza. L’unità affettiva si genera nello scambio di un’energia intima con gli altri. In questo processo di approssimazione il contatto è essenziale”, scrive nell’Introduzione del libro Biodanza.
Rolando è stato fedele a se stesso.
Incontrarlo significava sentire un aumento immediato dell’energia vitale. Un’esperienza unica e, allo stesso tempo, anche condivisa. Mi è capitato più volte commentare con compagni del gruppo questa mia esperienza e ricevere come risposta che anche loro sentivano in modo simile. La sola presenza di Rolando agiva come potente motivazione per danzare la vita.
Dopo le prime esperienze in ambito privato, Rolando fece ricerche sia con persone con disagio psichico, sia con persone sane. Nel 1970 gli fu chiesto di creare la prima cattedra di Psicodanza (come allora chiamava la sua creatura) nel dipartimento di Estetica dell’Università Cattolica del Cile.
Nel 2005 la Biodanza è stata riconosciuta, dalla Regione Lombardia, una disciplina bionaturale. Ciò significa che la Biodanza non ha carattere di prestazione sanitaria bensì ha finalità di mantenimento del recupero dello stato di benessere dell’individuo, stimolando le sue risorse vitali.
A me piace ricordare Rolando Toro come “maestro di vita” la cui priorità fu quella di stimolare esperienze negli individui, attraverso le quali scoprire la possibilità di vivere la vita in accordo ai propri impulsi salutari.
Con le parole di Rolando:

LA DANZA
La danza si genera a se stessa
come un gelsomino
nella brezza invernale.
Sorge lieve all’inizio
e si trasforma in uragano
sostenuta appena per le braccia
che si sollevano.
Il frondoso albero del mondo
offre il suo frutto finale
il danzatore nel suo rito
di totale abbondanza.
Rolando Toro

19 Aprile 2021, Marcelo Mur